L’attenzione delle imprese culturali e creative verso le tematiche ambientali è, da diversi anni, superiore a quella riservata loro dal mondo dell’industria e dei servizi. Per una serie di ragioni, la creatività porta con sé un bagaglio di sensibilità che da estetica si sta gradualmente trasformando in etica, ponendo interrogazioni globali su quella che potremmo definire l’unica verità: “stiamo perdendo troppo tempo”. Ne è un esempio la mostra alla Fondazione Prada di Venezia, dove artisti e scienziati collaborano sull’emergenza climatica e dove è possibile ammirare opere che dal 1700 (“Laguna ghiacciata alle Fondamenta nuove” di pittore anonimo veneziano) fino ai giorni nostri (“Tsunami” di Richard Onyango) raccontano lo sconquasso climatico e relative conseguenze sugli ecosistemi e sulle popolazioni. Ed è in questa direzione che si muove l’incentivo “Transizione ecologica organismi culturali e creativi” (TOCC), strumento di agevolazione mirato all’innovazione e all’eco-design inclusivo, anche in termini di economia circolare, per orientare il pubblico verso comportamenti più responsabili nei confronti dell’ambiente e del clima.
La misura è promossa dal Ministero della Cultura ed è gestita da Invitalia con una dotazione finanziaria prevista dal PNRR di 20 milioni