Si chiama 1895 la torrefazione che punta su architettura, design e grafica

NUOVA ECCELLENZA TORINESE DEL CAFFÈ. SI PUNTA SUI CHICCHI DI ALTA QUALITÀ MA ANCHE SU UNA IMMAGINE COORDINATA CURATISSIMA, DALL’ARCHITETTURA DEGLI STABILIMENTI FINO ALL’ULTIMO DEI CUCCHIAINI.

A partire dalla torrefazione, progettata in una parte degli stabilimenti Lavazza dallo studio Up-A di Paolo Uboldi, che ha immaginato una torrefazione percorribile nella quale gli spazi di lavoro e quelli di visita si intrecciano e si sovrappongono più volte. Le macchine tostatrici, le aree di raffreddamento, gli impianti di impacchettamento sono sormontati da una serie di camminamenti, percorsi, aree di sosta e di didattica che permettono a chi visita la factory di rendersi pienamente conto dei processi oltretutto dall’alto.
Ma questo progetto, che punta forte sull’immagine, non si limita all’architettura della torrefazione, tra l’altro finalista in numerosi concorsi internazionali. Prima della visita alla stessa c’è una parte museale, un percorso esperienziale che si articola in alcune stanze precedenti volte a spiegare tutto il percorso del chicco di caffè dalla piantagione alla tazzina. Il tutto è allestito da RAA (Ralph Appelbaum Associates), lo stesso studio americano che ha disegnato il Museo Lavazza nato nel 2018 nell’edificio della Nuvola, sempre a Torino.
DESIGN, GRAFICA E IDENTITÀ DI BRAND
E poi, a fianco all’architettura e ai percorsi espositivi, c’è pure il design. Grazie a Marco Tesconi si è proceduto a ribrendizzare le macchine e i macinini di caffè stile anni Cinquanta della SMEG che sono diventati specifici di 1895. Ma l’ecosistema 1895 ha provveduto a dare una identità corporate coerente a tutti gli accessori, fino all’ultimo cucchiaino passando per la forma, il colore e i dettagli delle tazzine disegnati dai torinesi di Truly Design allo stesso modo delle illustrazioni dei pacchetti, mentre il logo è stato immaginato da Trace Element Design. Insomma una nutrita squadra di professionisti per creare un linguaggio attorno a una piccola, piccolissima, torrefazione di nicchia con alle spalle però una casa madre gigantesca che non lesina di scommettere. Sarà sufficiente tutto questo, unito all’alta qualità del prodotto, per convincere gli italiani che il caffè non può essere quel consumo banale cui sono abituati?
https://www.artribune.com/progettazione/design/2022/01/1895-torrefazione-architettura-design-grafica/