ARTSCAPES # 29 – a cura di Marco ArugaVolendo metterla sul poetico spinto, anche baciarsi è…. uno scambio di informazioni! Si direbbe anche inequivoco, e che non necessiti di mediazioni: chiaro il messaggio, piacevole il mezzo, e chi ha progettato l’interfaccia deve averne di esperienza.
Il Circolo del Design ha inaugurato il 4 maggio 2021 la mostra “EASY AS A KISS. Humanizing technology through design – Vision, story and impact of Interaction Design Institute Ivrea”, con cui il Circolo desidera informare e celebrare l’esperienza dell’Istituto di Ivrea, progetto seminale e fucina di talenti nel campo – ora ben più conosciuto e “frequentato” – dell’ Interaction Design Institute Ivrea.
Si terrà sino al 10 settembre 2021 nei locali del Circolo, in Via San Francesco da Paola, 17 a Torino, ed è curata da Jan-Christoph Zoels.
Di stanza a Torino, Zoels è interaction designer, ed è quindi un “facilitatore”, un alacre esploratore e costruttore delle vie che possono condurre ad una migliore comprensione ed utilizzo di tecnologie e servizi, da parte dei loro utenti. È proprio questo, detto in parole semplici, il compito di questa “disciplina nella disciplina”.
Nel solco della tradizione di Olivetti, riprendendo uno dei filoni di quella eccezionale esperienza di impresa e di comunità, nata dall’incontro di intellettuali di diversa estrazione, nasce ad Ivrea, all’inizio del nuovo millennio, istituita allora dallo sforzo congiunto di Telecom Italia e dell’impresa eporediese, l’Interaction Design Institute Ivrea che, nei pochi anni di vita ha letteralmente tracciato il solco per lo sviluppo di questo settore del design.
Ora questa mostra si presenta come un contributo di conoscenza sia di quel peculiare istituto, che della materia, e come preludio ad un convegno internazionale di tre giorni alle OGR (“Humanizing technology through design”, dal 17 al 19 giugno 2021), che approfondirà ulteriormente questi temi, insieme ad un programma articolato che – da maggio a settembre – prevede talk, workshop, film, performance.
Questo è il nostro incontro con Jan-Christoph Zoels.
Marco Aruga