Nuova sede Regione Piemonte a Torino: la torre dei sospiri

A un anno dalla piena operatività, visita alla tribolata opera progettata (e disconosciuta) da Studio Fuksas. Nel frattempo ha riaperto (parzialmente) il Museo regionale di scienze naturali

L’inaugurazione è avvenuta in sordina, a ottobre 2022. Nella circostanza, il proverbiale understatement sabaudo è stato quanto mai propizio per passare sotto traccia una vicenda che non sarà ricordata come virtuosa.

Riecco il Museo Regionale di Scienze Naturali, ma è solo un assaggio

Il 3 agosto 2013, lo scoppio di una bombola causava la chiusura del museo istituito dalla Regione Piemonte nel 1978 e ospitato nell’ex ospedale San Giovanni Battista in via Accademia Albertina, costruito su progetto di Amedeo di Castellamonte a partire dal 1680. Qui, dal 1936, sono custodite le ingenti collezioni del Museo di storia naturale dell’Università, man mano accresciute e assurte a referenza internazionale. Dal 13 gennaio il MRSN è nuovamente accessibile, ma si può ammirare solo una minima parte dei 7 milioni di reperti. Ci sono infatti voluti oltre 10 anni per il restauro e l’adeguamento di sole 3 sale al piano terreno, corrispondenti al primo lotto di lavori (8,3 milioni), dei 5 previsti entro il 2030. Le 3 mastodontiche gallerie voltate ospitano rispettivamente il Museo storico di zoologia (con le teche d’epoca tirate a lucido, testimoni dell’enciclopedismo ottocentesco), l’Arca delle esplorazioni (con lo scenografico allestimento a scaffali che simulano una carena di nave, firmato da Andrea Bruno a fine anni 90) e la Sala delle meraviglie, con l’anonimo nuovo allestimento, dell’architetto Massimo Venegoni: non basta dosare i segni per dirsi minimalisti, altrimenti si rischia di proporre solo pedane, scatoloni e pensiline del bus.

 

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